La stagione delle rose


Le vedi sbucare da ogni cancello, le Rose aprono i loro scrigni di petali verso il cielo. Passeggiando ti danno il benvenuto ad ogni angolo del paese, come a dire buongiorno alla vita!
Lo spettacolo della natura, che in questi tempi ha continuato a fare il proprio corso, anzi a stare al meglio, indisturbata e incontaminata come mai le era accaduto da quando l'uomo ha inventato il progresso. Se ne stanno lì, con la loro profonda bellezza che è quasi una preghiera, le rose. Manifesto di colore e speranza, ogni cespuglio avanza e sboccia ogni giorno più maestosamente. Prima i timidi boccioli, poi pian piano gli altri che cominciano ad aprirsi.
Il giorno dopo ti accorgi che il colore è mutato, si è fatto più fulgido, e ne sono nate altre, come se in una notte si fosse compiuto il miracolo.
Si sono date voce, che la vita è bella, il cielo di notte è pieno di stelle e allora Venite, venite sorelle a vedere lo spettacolo del mondo. Si Sono date voce che il cielo è azzurro e non è possibile non guardarlo quando sorge al mattino carico dii promesse. Allora lentamente si sono affacciate e hanno cominciato ad uscire, attente a non sporcare il vestito, ma forti e imperturbabili fino alla fine del loro ciclo. 
Attento che se ne vuoi cogliere la bellezza non devi forzare nulla, devi solo ammirare, annusare, assaporare, proteggere. Ecco il rispetto che dovremmo avere per il creato e non solo perché le rose hanno le spine. Soprattutto perché ci è stato donato tutto gratuitamente e non abbiamo diritto di danneggiarlo, ma solo il dovere di rispettarlo e se possiamo di difenderlo. Ma non ne ha bisogno il creato. Fa da tutto da solo. Se noi non lo disturbiamo ogni giorno compie il proprio lavoro, dall'alba al tramonto, di notte fino al mattino, nei boschi, sul mare, nel cielo, nei meandri della terra. Ogni cosa si compie per l'incantesimo di Dio. E noi dobbiamo ringraziare, umili spettatori della terra, testimoni di tanta bellezza. Che va preservata sempre. Perché è la vita stessa che ci chiama ad essere membri di questo pianeta o dell'intero universo. Ma come ospiti, non come padroni. Solo così ci arriverà la grandezza del Tutto e sapremo ancora sentirci piccoli davanti a un cielo infinito, sotto una coperta di stelle. 

Commenti

  1. Un applauso, prolungato, a te Silvia che hai descritto perfettamente il ruolo primario della natura e di tutto ciò che circonda l'essere umano. Siamo noi che ci siamo indegnamente appropriati del primo posto assoluto nella gerarchia piramidale universale dimenticando, per abitudine, che prima di tutti e tutto c'è DIO poi il CREATO e dubito che subito dopo ci sia l'uomo, con tutto il rispetto per L'UOMO tanto gradito a DIO. In questo periodo di "assenza" dell'uomo nel mondo causata dal Covid 19 dovremmo aver capito che noi non possiamo assolutamente fare a meno della natura "TUTTA", aria, acqua, caldo, freddo..... assolutamente tutto compreso. Ma dovremmo soprattutto aver capito che la natura invece può assolutamente fare a meno dell'uomo. Lei non ha temuto il virus, non si è fermata...... è andata avanti con lo sguardo volto indietro in attesa che l'uomo la raggiunga, magari aspettandosi più rispetto e amore nei suoi confronti visto quello che all'uomo è successo in questi mesi. Avremo imparato qualche cosa? Speriamo! Grazie ancora Silvia per i tuoi racconti, poemi, opere d'arte, che ci aiutano a riflettere. Alla prossima occasione, aspetto.

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    1. Grazie a te che mi leggi! E' vero dobbiamo avere più rispetto e amore per il Creato.

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  2. Hai perfettamente ragione, dovremmo avere più rispetto per la natura. Purtroppo negli ultimi decenni ci siamo allargati troppo e abbiamo preso spazio che non ci apparteneva. Spero davvero che le persone cambino finalmente il loro modo di vedere le cose. Bellissima riflessione come sempre!

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